Le operazioni di factoring sono in misura crescente effettuate con controparti cedenti e debitrici estere per effetto della crescente internazionalizzazione dell’attività economica e del tendenziale trasferimento dell’attività manifatturiera verso i paesi emergenti in Europa, Asia e Sudamerica.
Tali esigenze hanno indotto le società di factoring a cooperare già da diversi anni tra loro scambiandosi servizi di incasso e garanzia dei crediti sulle controparti residenti nel proprio paese, ma richieste da un cedente operante in un altro paese.
L’operatività di factoring internazionale ha pertanto trovato un forte impulso con l’utilizzo del “two factor system” in cui il factor operante nel paese dell’esportatore (export factor) gestisce il rapporto con il cedente ed utilizza i servizi di società di factoring operanti nel paese del debitore / importatore (import factor), le quali mantengono la relazione con il debitore finalizzata all’incasso dei crediti ceduti.
Il valore aggiunto principale fornito dal servizio è la più accurata valutazione del rischio creditizio e la maggiore capacità di gestione del credito fornita da società di factoring ben introdotte nel proprio mercato di riferimento, la quale trova raccordo in un sistema di gestione delle relazioni e di scambio dati tra import ed export factor univoco e standardizzato a livello internazionale, oltre che operativamente efficiente.
Questa impostazione operativa ha trovato sviluppo nell’ambito sia della principale associazione internazionale tra società di factoring (FCI) che di accordi bilaterali diretti tra operatori del settore.
L’utilizzo del factoring internazionale, che si sviluppa quasi totalmente in forma pro soluto, con termini di indennizzo dell’eventuale insolvenza decisamente contenuti (max 90gg), rappresenta una valida alternativa in termini di costo all’utilizzo della lettera di credito.
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